“Mamma ho preso un brutto voto”, “Mamma non capisco”, “Mamma non mi piace questa materia”, quante volte a noi genitori è successo di sentire queste frasi e, pur consolando i nostri figli, non sappiamo come comportarci di fronte a un’insufficienza?

Molte volte ci arrabbiamo, cerchiamo di passarci sopra, speriamo sempre che la prossima volta vada meglio, ma così facendo tendiamo a minimizzare il problema, senza focalizzarci sul vero motivo che ha portato nostro figlio a prendere un brutto voto, o più in generale ad affrontare un insuccesso


Quello che ho imparato negli anni è che anche gli insuccessi possono rappresentare un trampolino di lancio da cui imparare, e da madre sento che questo è uno di quegli insegnamenti da trasmettere sin dai primi anni di scuola a mio figlio Davide. 

È importante che i nostri figli capiscano che nella vita non si può raggiungere tutto subito, e che superando ed affrontando le difficoltà, anche un brutto voto a scuola, tutto poi sarà ancora più facile. 


A qualsiasi genitore che si è trovato almeno una volta nella vita nella mia situazione, sento di suggerire dei consigli, semplici ma essenziali, da cui partire per aiutare il proprio figlio ad affrontare un insuccesso o un fallimento, e grazie ai quali io e Davide ora gestiamo più serenamente anche le insufficienze.


1. Ascoltare i nostri figli per capire il problema

Sembra scontato, ma non lo è. Quando i nostri figli si lamentano di un’insufficienza o di un problema riguardante la scuola, dovremmo cercare prima di tutto di capire cosa c’è che non va. Proviamo ad insegnare loro che qualsiasi cosa negativa succeda, da un brutto voto, a una nota in classe, a un litigio con un compagno, va sempre prima analizzata dalle basi

Per capire da dove origina il problema, è essenziale ascoltare i nostri figli. La forza dell’ascolto è tale da raggiungere ciò che a volte tramite le parole non riusciamo ad esprimere. Dall’ascolto si genera il silenzio, che molto spesso è in grado di parlare più forte delle parole stesse. 

Provate, dopo una giornata di lavoro, a sedervi a tavola coi vostri figli e a chiedere loro “com’è andata la giornata a scuola?”, e dopo di che provate a stare in silenzio, a guardarli negli occhi e ad ascoltare ogni parola che pronunciano. Solo così riuscirete a cogliere quei dettagli che vi faranno capire il motivo per cui vostro figlio continua a prendere 5 in matematica o 4 in inglese. 
Io l’ho fatto e vi assicuro che funziona.

Solo grazie alla forza dell’ascolto e della comprensione, possiamo crescere i nostri figli e prepararli alle sfide che affronteranno nella loro vita.


2. Non giudicarli ma trasmettergli fiducia

Quando i nostri figli ci raccontano di aver preso un’insufficienza, è importante non far trasparire rabbia, delusione, o qualsiasi altro sentimento nei loro confronti che li possa sconsolare ancora di più. 

Quante volte succede che ci accorgiamo di verifiche o di interrogazioni andate male dal registro elettronico, e non dalle parole di nostro figlio? Non dobbiamo trasmettere paura, ma fiducia. Non devono avere paura di confrontarsi con noi, ma dobbiamo essere il loro punto di riferimento.

Non siamo noi le persone che li giudicheranno, ed è fondamentale che capiscano che anche chi nella vita li giudicherà, come gli insegnanti con i voti, non sarà la loro parola a definire chi sono. 

Non è di certo un voto a definire il loro carattere e la loro forza.


3. Aiutarli a costruire un buon metodo di studio

Dopo aver capito le ragioni per cui qualche materia non va molto a genio a vostro figlio, provate ad aiutarlo a costruire un forte metodo di studio

Questo passaggio è fondamentale da affrontare, soprattutto nelle prime fasi della vita scolastica dei nostri figli, perché li accompagnerà per sempre semplificando il loro rapporto con la scuola e trovando addirittura il piacere di studiare

Dalla mia esperienza personale, Davide aveva difficoltà a memorizzare i concetti, studiava un capitolo e subito dopo si era dimenticato quello precedente. Può capitare, però, che noi genitori non ci sentiamo “abbastanza bravi” da riuscire a insegnare un buon metodo di studio adatto a nostro figlio, come è successo a me. Ho provato a spiegargli che doveva seguire uno schema per memorizzare i concetti, e provare a ripetere con parole sue le lezioni di storia per far suoi gli argomenti. Ma niente, la storia non riusciva proprio a entrargli in testa e stava diventando un incubo ogni volta che dovevamo iniziare a studiare. Dopo che aveva preso un’ulteriore insufficienza, nonostante 2 ore di studio insieme la sera prima, mi sono sentita di dover chiedere aiuto

Ho chiesto ad un’altra mamma se conoscesse dei bravi tutor per aiutare Davide a scrollarsi di dosso questa insofferenza per la storia, ma purtroppo non avevano nessuno da consigliarmi, Così ho cercato online, e dopo aver letto varie esperienze di mamme che si erano trovate molto bene con le ripetizioni, ho deciso di rivolgermi a Tutornow.

Abbiamo trovato fin da subito grande disponibilità e delle persone che sapevano come aiutarci. Ci hanno affidato ad un tutor giovane ma molto in gamba che in poche settimane ha dato uno stimolo in più a Davide, dandogli un metodo di studio adatto a lui e semplice da seguire. Vederlo prendere la prima sufficienza dopo mesi e tornare a casa soddisfatto è stato il momento più bello.


4. Non lasciarli mai soli

Grazie alle ripetizioni e alla costanza nel seguire Davide nel suo percorso scolastico, ho capito che anche un insuccesso può rappresentare una vittoria

Ora Davide è più tranquillo, quando studia ha imparato a prendersi i suoi tempi, e anche un brutto voto in storia non lo spaventa più. La storia non è diventata comunque la sua materia preferita, ma ha imparato che basta mettersi sotto, e con un po’ di impegno può riuscire a studiare e prendere dei bei voti senza tutta la fatica di prima!


Dopo aver raggiunto questo importante traguardo, è fondamentale che noi genitori non lasciamo soli i nostri figli. La tenacia e la costanza sono valori fondamentali grazie ai quali è possibile mantenere un percorso di studio efficace e duraturo, ma soprattutto un percorso di vita che sia sempre rivolto a nuovi obiettivi da raggiungere, senza scoraggiarsi di fronte agli ostacoli. 

La mia esperienza mi ha insegnato che dobbiamo essere noi la spalla dei nostri figli, e che possiamo esserlo anche attraverso un aiuto esterno. Prima si affronta il problema, prima riusciamo a migliorare la vita ai nostri figli e anche a noi.



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Comunicazione Tutornow